Sono arrivati i dati definitivi dell’Istat sull’inflazione confermano le stime preliminari. Nella nota di commento viene specificato: “A maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%)“.

Tutto il mondo resta in attesa di comprendere realmente la portata economica di questo periodo straordinario, e non in senso positivo. Uno sguardo resta rivolto al monitoraggio dell’inflazione, che negli Usa già preoccupa. In Italia i prezzi restano ancora sotto il livello di allerta, ma la crescita registrata negli ultimi mesi appare confermata. Stando a quanto riportato dai dati Istat, a maggio l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell’1,3% su base annuale ed è rimasto stabile su mensile. In questo modo sono state confermate le previsioni delle stime preliminari già diffuse nelle scorse settimane. I prezzi sono dunque cresciuti per il quinto mese di fila su base tendenziale, ma in maniera eterogenea. Al vertice dell’aumento ci sono soprattutto i beni energetici spinti al rialzo in parte anche dalla crescita delle quotazioni del petrolio. Più nello specifico sale il costo dei carburanti e dell’energia per il mercato libero. In questo quadro, va in alto soprattutto il prezzo della benzina, salito in un anno del 16,1%. Stessa cosa per le bollette di luce e gas, che registrano una crescita del 16,8%.

A frenare l’inflazione è l’elenco dei beni per la cura della casa e della persona con cui i cittadini si confrontano quotidianamente nei propri acquisti, il cosiddetto “carrello della spesa”. Questo valore risulta in calo dello 0,9% rispetto al -0,7% di aprile. Dati che sottolineano la frenata più intensa degli ultimi 25 anni. A ribadirlo è anche l’Istat, che afferma: “I prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa ampliano ulteriormente la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), registrando il calo più marcato da quando è disponibile la serie storica di questo gruppo di prodotti (gennaio 1996)“. Ricapitolando l’insieme dei dati, l’Istat ribadisce: “A maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%). Anche in questo mese, come nei precedenti, l’inflazione e la sua accelerazione si devono essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici che ne trainano la crescita e al netto dei quali si attesta a +0,2%, valore uguale a quello di settembre 2020 (quando però l’inflazione generale era negativa e pari a -0,6%)”.

Articolo tratto da: https://www.meteoweek.com/

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